Bova
Bova (RC)
Affascinante Bova, che ha un posto d’onore tra i Borghi più belli d’Italia, definita capitale della Calabria Greca, punto di tramite tra l’antico e il moderno in una Calabria sempre ricca di contraddizioni. Svetta dall’alto e impone la sua sinuosa presenza a tutto il circondario, impressionando il visitatore che si avvicina e al suo arrivo si trova in una piazza su cui è posto il simbolo dell’emigrazione, una locomotiva del 1911. Una locomotiva può far sorridere e può commuovere. Si sorride perché si pensa a nuove opportunità e commuove perché segna un distacco, un prima e un dopo, un arrivederci che, in tanti e troppi casi, è diventato un addio. Questo piccolo paese del reggino, che si affaccia sulla rinomata Costa dei Gelsomini, deve le sue origini, stando al mito, ad una valente regina greca che impresse il suo piede sul punto più alto del monte su cui sorge. E non solo la leggenda anche l’etimologia del nome lega Bova al suo essere fiera realtà greca: boua nella lingua antica era il gregge o in greco medioevale grano. Il suo stesso nome viene usato per estensione per indicare tutti i paesi dell’area grecanica calabrese, ed infatti quando si dice Bovesìa si intende quel complesso di paesi e territori in cui ricorre l’uso della lingua ellenica. Forte dell’agricoltura e del piccolo artigianato è un borgo estremamente grazioso dove le tracce del passato si fondono alla modernità in un continuum davvero molto interessante. Dal punto di vista naturalistico sono presenti ulivi, agrumeti e altre piante della macchia mediterranea. Estremità meridionale del Parco Nazionale d’Aspromonte, Bova è una realtà tutta da scoprire per viaggiatori curiosi, amanti delle camminate e dei panorami. Diversi progetti di riqualificazione e recupero degli spazi, infatti, rendono questo borgo molto attraente ma, il vero fascino è dato dalla parte rimasta disabitata che trasmette un alone di mistero. Alcune case sono aperte e tutti possono introdurvi per osservare oggetti di modernariato che ci sono tanto familiari, eppure, vanno a circoscrivere momenti di vita quotidiana che non ci appartengono più. Ma un itinerario culturale che si rispetti non può prescindere dall’enogastronomia di una località. Così il visitatore di Bova non potrà perdere l’occasione di assaggiare il lestopitta un pane molto simile a quello azzimo, ma tipico della tradizione agro pastorale del versante grecanico. Numerosi i punti di interesse presenti a Bova. Attraversando i vicoli del borgo che rappresentano uno stile tardo medioevale, ci si imbatte nella Cattedrale, in cui è possibile ammirare il capolavoro rinascimentale, la Madonna col Bambino, che è stata attribuita all’anno 1548 di Rinaldo Bonanno ed altre antiche chiese con le opere artistiche in esse custodite. Dal palazzo dei Nesci Sant’Agata al palazzo Marzano, fino al santuario dedicato a San Leo, patrono del borgo, sono davvero tante le particolarità di cui si può godere in questi luoghi. Interessante il Museo di Paleontologia e Scienze Naturali dell’Aspromonte, come anche il Museo del folklore e il centro di documentazione di Cultura Grecanica “Napoleone Vitale”. Tra le strade di Bova è stato allestito un percorso museale all’aperto come promemoria della cultura e della tradizione rurale e contadina. Si trova quindi un’antica ruota in pietra, le macine del mulino ad acqua, il torchio e altri elementi si connaturano al paesaggio offrendo una continuità culturale di sentimenti e tradizioni. Continuando la camminata, tra un vicolo e una viuzza si giunge fino alla rocca dove è possibile osservare i resti del Castello Normanno. Le strade di Bova hanno denominazioni ellofone così come i nomi più comuni dei suoi abitanti. Questo fu uno degli ultimi paesi ad abbandonare il rito liturgico greco-bizantino, così come la lingua che, di fatto, viene praticata dagli anziani del posto con naturalezza. Il clima mite, nonostante l’altezza dal livello del mare, fa sì che si stia bene in ogni stagione dell’anno e che sia possibile visitarla spostandosi tranquillamente a piedi tra un’attrazione e l’altra. Le celebrazioni più sentite sono legate alla religione e riguardano il culto di San Leo, il Patrono, San Rocco, la Beata Vergine Maria Assunta il rito delle Pupazze la Domenica delle Palme e il Festival Paleariza in agosto. Il rito delle pupazze è una testimonianza tra le più antiche ed è diventato ormai qualcosa di unico. Si tratta di una processione che, nel giorno della domenica delle Palme, vede portare per le strade del paese delle grandi figure femminili adornate di fiori e primizie primaverili. Si tratta di un rito che riconduce al culto di Persefone e Demetra caro alla città di Micene in cui, secondo la leggenda, figlia e madre che riunendosi fanno fiorire e sbocciare la terra. Bova è una realtà consapevole del suo fascino dove gli stessi cittadini si adoperano con ingegno e intelligenza per sviluppare il turismo e mantenere intatto il valore storico. È un paese ricco di stimoli, capace di affascinare piccoli e grandi, studiosi e curiosi. Probabilmente si rimarrà stupiti dalla cordialità dell’ambiente, dagli splendidi agriturismi presenti e da tutte quelle piccole accortezze che fanno sentire il visitatore appagato e soddisfatto dell’itinerario fatto.