Reggio Calabria

Last Updated: Marzo 1, 2024By Tags: , , ,

Reggio Calabria (RC)

Reggio Calabria è un comune abitato da circa 172.000 abitanti, sede del Consiglio regionale della Calabria, oltre a essere capofila della Grande Reggio, ovvero dell’agglomerato urbano che raccoglie i vari comuni della sponda calabrese e dello stretto di Messina. Lo stemma ufficiale della città vede la presenza di San Giorgio, patrono della città. Una devozione particolare lega i cittadini al Santo del quale è ben conosciuta la sua vita da cavaliere, che incrocia il famoso drago. Reggio Calabria è anche la più antica città della Calabria greca, collocata sulla punta dello “stivale”, alle pendici dell’Aspromonte. Guardando verso il lato ovest si affaccia sullo stretto di Messina. Siamo in presenza di un territorio prevalentemente montuoso e collinare, caratterizzato dalla fertilità dovuta all’abbondanza di acqua. Tutto ciò ha favorito, la coltivazione delle colture alberate, come ad esempio agrumi, vite e in particolare gli alberi di bergamotto, presenti lungo la fascia costiera meridionale. Molto diffusa è la coltivazione dell’albero di gelso, piantagione essenziale in passato, per la produzione della seta Altre piantagioni, largamente diffuse sul territorio sono: ulivo, vite, castagno e faggio. Tra le piante graminacee ricordiamo il frumento, l’avena e il granturco. Nel settore industriale si segnala la presenza di aziende operanti nell’estrazione dell’essenza di bergamotto e nella produzione di profumi, nella trasformazione e conservazione di prodotti agroalimentari. Il clima è mite e, durante il breve inverno, la temperatura non tocca mai lo zero, mentre l’estate è fresco, grazie alla presenza della brezza marina proveniente dal nord. Il centro storico è caratterizzato da palazzi in stile liberty, altri che devono la propria struttura al periodo fascista e ancora altri che riprendono stili e influenze di posti esotici e lontani. Nel cuore della città è importante citare Piazza Italia. Essa ha una pianta di forma quadrata, e apre il suo lato sud orientale su corso Garibaldi. La piazza è orientata seguendo l’impianto urbanistico del centro storico in posizione obliqua rispetto ai punti cardinali. La sua inaugurazione è avvenuta il 6 aprile 2012, dopo aver ultimato i lavori di scavi archeologici. Si trovano anche esempi di architettura neogotica come la Villa Genoese Zerbi, collocata sul lungomare. In stile neoclassico, si trovano il teatro Francesco Cilea e il Duomo. Altri luoghi celebri del territorio sono la chiesa di San Giorgio al Corso e la Casa del Fascio. Nel contesto urbano, inoltre, emergono alcuni elementi storici rilevanti, tra cui il Castello Aragonese, in parte distrutto dal tempo e dall’uomo, che si colloca nella parte alta della città. La struttura originale del castello era composta da quattro torri e un fossato, mentre adesso restano soltanto due torri collocate a sud-est. La città, come del resto tutta la Calabria, conosce due fasi ben distinte di storia religiosa. La prima di influenza greco-bizantina, mentre la seconda permessa dalla Controriforma, attraversa l’organizzazione ecclesiastica, e la latinizzazione dei cleri locali, con l’espansione degli ordini religiosi, Domenicani, Francescani e Gesuiti. Tra le feste religiose, che caratterizzano Reggio Calabria, va ricordata, la festa della Madonna della Consolazione. Tale festività religiosa si svolge a partire dal secondo sabato di settembre. Le celebrazioni si svolgono per tutta una settimana e toccano tutta la città, momento irrinunciabile il passaggio dell’effigie della Madonna con una caratteristica processione, che parte dalla basilica dell’Eremo fino a raggiungere la Cattedrale. Di rilievo è la presenza sul territorio calabrese dell’Istituto di Biomedicina e Immunologia Molecolare “A. Monroy”. Lo scopo dell’istituto è quello di effettuare ricerche indipendenti o in collaborazione con altri enti pubblici o privati nel campo della fisiopatologia, della genetica e dell’epidemiologia clinica delle malattie renali e dell’ipertensione arteriosa e di promuovere l’aggiornamento culturale e tecnologico di settore in campo nazionale e in particolare nell’Italia meridionale. Tra i luoghi di cultura, è giusto ricordare il Museo Archeologico Nazionale, ospitato nel Palazzo Piacentini, articolato su quattro livelli esclusivamente dedicati all’esposizione artistica dei reperti. al suo interno viene ospitata la più grande collezione al mondo di figure bronzee dell’antica Grecia. A tal proposito, a livello mondiale e simbolo stesso della città, sono i Bronzi di Riace, due grandi statue in bronzo, il Giovane e il Vecchio, che – secondo le più recenti ipotesi – rappresenterebbero gli eroi appartenenti al mito dei sette contro Tebe (probabilmente Tideo e Anfiarao o Eteocle e Polinice). Presso la Pinanoteca civica sono presenti le opere di Antonello da Messina raffiguranti l’Apparizione degli Angeli ad Abramo e San Girolamo penitente del 1460 e 1465. La raccolta di opere d’arte segue un percorso in ordine cronologico, che mette in risalto i vari stili artistici, che hanno predominato sul territorio. Tra le opere più famose spiccano la Giuditta e Oloferne, il Martirio di San Bartolomeo, il Cristo e l’adultera di Luca Giordano, senza dimenticare Il Ritorno del Figlio prodigo di Mattia Preti in cui è raffigurata la parabola dell’evangelista Luca. Rilevante è anche il Palazzo della cultura “Pasquino Crupi”. Contiene al suo interno, le opere di artisti come De Chirico, Dalì, Campigli, Carrà, Ligabue, Cascella e Fontana. A proposito di arte, da segnalare è la presenza dell’Accademia di belle arti, nota anche come Accademia dello Stretto, fondata nel 1967 da Alfonso Frangipane. La gastronomia di Reggio vede varie influenze, come quella della cucina napoletana e siciliana, ma riesce a mantenere la sua tradizione, legata ai prodotti della terra e del mare. Tra i piatti tradizionali ricordiamo: pasta con la mollica e le alici, maccheroni al ragù, pasta con broccoli e fagioli e pasta con le zucchine. Tra i secondi, a base di carne in primo piano ci sono: soffritto, le braciole, il capretto arrostito; invece, nei secondi a base di verdura è rinomata la parmigiana. Tra i contorni emergono: peperoni, melanzane ripiene, broccoli. Anche le conserve caratterizzano la gastronomia locale, infatti abbiamo tra le varie specialità: melanzane sott’olio e pomodori secchi. Importanti sono anche i piatti costituiti a base di pesce. Tra essi ci sono: cotolette di pesce spatola e il pesce stocco. Tra i salumi ricordiamo: salsiccia con finocchio selvatico e pepe nero, soppressata, capicollo, mentre nei formaggi spiccano il pecorino e la ricotta salata. Molti sono i dolci, che contraddistinguono anche i periodi festivi. Abbiamo: crespelle di Natale con lo zucchero, Pignolata di carnevale, il torrone gelato, le susumelle, le paste di mandorla, la granita con panna e brioches artigianale, il gelato tra cui la Crema reggina, i cannolicchi (cannoli piccoli). Nella cucina tradizionale della città sono presenti anche le frittole, vale a dire tutte le parti del maiale che non si usano per fare insaccati o salati, come il muso, le orecchie, la pancia, le cotiche, i rognoni, le costine, il cuore, i piedini, i gamboni. Esse vengono cotte nel proprio grasso, per ore a fuoco lentissimo. Queste già citate pietanze sono le vere protagoniste dell’evento promosso dall’amministrazione della città, nel castello aragonese. Oltre ad assaggiare questi prelibati prodotti, ogni sera si susseguono rappresentazioni popolari, come quella marinara o medioevale, che rendono l’atmosfera ancora più viva, facendo quasi sembrare che il tempo non si sia mai fermato, rispetto a quell’antico passato. A caratterizzare la città c’è anche Il porto. Esso è costituito da un bacino artificiale e collega la città con le isole Eolie, Messina e Malta. Reggio Calabria ha dei legami fortissimi per quel che riguarda il mondo dello sport. Non solo la città è stata più volte nel corso della sua storia una tappa del Giro d’Italia (8 volte, la prima nel 1961 e l’ultima nel 2017), ma la squadra di calcio di Reggio, la Reggina, a cavallo della fine degli anni 90 e per tutto il periodo degli anni 2000, ha militato più volte nel massimo campionato di calcio, la Serie A , la prima volta nella stagione 1999-00, l’ultima nel 2008/09, per un totale di 9 anni complessivi. La città ha anche un forte legame con il mondo del cinema. Infatti, a partire dal 2005 vi è la nascita del Reggio Calabria Filmfest, festival cinematografico che si svolge nel mese di marzo, presso il teatro Francesco Cilea (nel quale si svolge anche la stagione concertistica, dei balletti, d’opera e di prosa). Il compito principale di tale evento è quello di mettere a confronto il cinema italiano di ieri e di oggi, attraverso omaggi e retrospettive ad autori del passato. Esso rappresenta anche una prestigiosa vetrina delle opere più recenti, attraverso la proiezione di molte anteprime. Non meno importante, è anche un altro evento locale. Si parla del Catonateatro, vale a dire una rassegna di teatro e musica con artisti del panorama nazionale ed internazionale. Si tiene da luglio a settembre all’Arena Neri, nel quartiere Catona. Si tratta di un evento, ormai radicato nel tempo. La prima edizione si svolse nel 1986, mentre l’ultima edizione, fin qui, presentata, è stata quella del 2021, che corrisponde alla trentacinquesima edizione. Altra celebre manifestazione, è quella denominata Festival dello Stretto, una manifestazione musicale a caratterizzazione etnica, tra le più importanti in Italia e in Europa, che dal 2001 si svolge a Reggio Calabria nell’ambito del programma di manifestazioni estive denominato Reggio Estate. Si svolge ogni anno nei pressi del Lungomare Falcomatà ed è stato eletto a Londra, nell’anno 2008, tra i 10 principali festival internazionali musicali europei, nella categoria Best European Festival UK Festival Awards. Particolarmente rilevante nel territorio è anche la tradizione legata alla Commedia dell’Arte. Tra le maschere più famose c’è quella Giangurgolo, nata a Napoli, essa fu successivamente importata a Reggio, per mettere in ridicolo le persone che imitavano i cavalieri siciliani “spagnoleggianti”. La maschera è caratterizzata dall’avere un naso enorme e una spada altrettanto smisurata. Essa indossa cappello a cono, un corpetto stretto e i pantaloni a sbuffo a strisce gialle e rosse (l’applicazione dei quali è un chiaro richiamo ai colori d’Aragona). La maschera nasce nel 1618 con l’idea di uno scherzo, partorito dalla città nei confronti dei dominatori aragonesi e spagnoli. Nonostante questa sia molto famosa la maschera più nota e comune a Reggio, oltre a essere anche quella più sentita dalla popolazione, è indubbiamente Giufà. Giufà rappresenta un uomo stolto, sempliciotto, sul conto del quale si narrano numerose storielle. A contendersi le origini di questa maschera sono sia l’Iran che l’Afganistan, ma è più probabilmente in Turchia che occorre cercare le origini di Giufà. Partito dalle coste turche il personaggio si diffuse rapidamente, con nomi simili in tutta l’area mediterranea Africa Settentrionale, Grecia, Balcani, Albania, Malta, Spagna e infine Sicilia, da dove, poi, approdò successivamente a Reggio.

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