Cellara
Cellara (CS)
Cellara, un piccolo ma grande borgo. A circa 12 chilometri da Cosenza, risalendo verso l’altopiano silano, su per la collina a 800 metri di altitudine, tra gli uliveti e i vigneti della piana di Donnici, quasi congiunta a Figline, si trova Cellara. Il paese posto in una situazione geografica di privilegio, a poca distanza dalle note località turistiche della costa tirrenica (Falerna, Tropea, Gizzeria), e quelle della Sila (Lorica, Camigliatello, San Giovanni in Fiore), si giova dello sviluppo turistico balneare e montano. Esso è in una situazione di privilegio proprio perché non è stato contaminato dall’inquinamento che disturba, non poco, l’equilibrio ecologico dell’ambiente. Per la salubrità dell’aria, la freschezza e purezza delle acque nonché la serenità dei luoghi, che una natura incontaminata offre, Cellara è meta di turisti ai quali dà tutta la sua ospitalità. Il paesaggio è ricco di vegetazione: querceti, castagneti, faggeti, formano fitti boschi sulla collina non monotona ma interrotta dai borghi vicini e arroccati, dove lo scenario meraviglioso della natura è parte integrante del vivere dell’uomo. I giovan di Cellara, simbolo della civiltà moderna, mantengono vive le antiche tradizioni locali, civili e religiose che, tramandate da secoli, danno vita a feste ricche di folklore: messaggio di autentica civiltà. Le feste, le sagre paesane rappresentano il momento migliore per rivalutare gli aspetti dell’artigianato cellarese, la più attesa quasi scalpitando è sicuramente la festa della “Pullicinella” la quale cade nella settimana dei festeggiamenti in onore del Santo Patrono di Cellara “San Sebastiano”. Enormi sagome di carta pesta, le quali ogni anno rappresentano un tema diverso, rallegrano le genti provenienti da tutti i dintorni. Una popolazione unita, sempre pronta ad aiutarsi e a dare una mano al prossimo, lo dimostrano proprio le varie associazioni che si sono formate negli anni nel piccolo borgo. Ognuna con uno scopo ben preciso, vi è “Una Rosa per Marinella” che tiene cura ed un occhio di riguardo per il mantenimento della nitidezza delle strade e dell’abbellimento dell’intera borgata, con progetti come Cellara in Fiore dedito all’abbellimento a festa del Borgo e con progetti benefici i quali proventi sono stati donati alla Protezione Civile proprio in quest’anno così funesto. La più antica delle associazioni è sicuramente l’Oratorio Don Teofanio Pedretti, il quale negli anni non solo ha raccolto a se le leve più giovani, ma ha tramandato la storia e la cultura di Cellara. Per ultima ma non di certo per importanza, la novella Pro Loco “Carmine Chilelli”, la quale dalla sua fondazione nel 2016, ha sempre portato avanti l’idea di unire dai giovani ai più maturi lo scopo di produrre non solo manifestazioni e feste per creare forme di attività turistiche per il proprio borgo, ma più semplicemente dimostrare che anche un piccolo paesino incastonato nella montagna può e riesce a dare cultura, storia, tradizioni e soprattutto convivialità. Cellara è dunque il passato ed il presente, la tradizione e la cultura, la storia e la leggenda, il sacro e il profano; il processo storico nel suo divenire accomuna uomini, vicende, idee che hanno una sola radice: la terra d’origine. La vecchia chiesa con il suo campanile domina nel mezzo della campagna. Evoca nomi ed eventi del passato, la civiltà e l’arte si fondono per creare sempre una nuova storia. Un centro storico ben conservato, ricco di storia, di archi, di portali, di palazzi e viuzze che si intersecano tra di loro, fa da cornice allo splendido borgo presilano di Cellara.