Civita
Civita (CS)
Dopo la morte di Giorgio Castriota Skanderbeg, alcuni gruppi di albanesi in fuga dai turchi arrivarono in Calabria. Qui nel 1471, fondarono molte comunità tra cui Civita , nota anche come il Paese del Ponte del Diavolo. La parte più antica del paese ha una struttura medievale, caratterizzata da comignoli decorati, forni pensili e logge. Per un turista attento e curioso tanto offre Civita. Nel centro storico si posso visitare le cappelle di Sant’Antonio e della Consolazione, la chiesa di Santa Maria Assunta che presenta una struttura barocca arricchita da esempi di arte orientale con una stupenda iconostasi e splendidi mosaici e icone. Inoltre, i Comignoli di fine’800, ad opera di fantasiosi artigiani – la superstizione popolare attribuisce loro il potere di mantenere lontano gli spiriti maligni. Diversi tra loro, si pensa che la loro originalità dipenda dallo status del proprietario. Il Ponte del Diavolo costruito dai romani, il cui nome è legato alla leggenda secondo la quale la popolazione locale, dopo numerosi e infruttuosi tentativi di costruire il ponte sulle gole, fece un patto con il diavolo, il quale li avrebbe aiutati in cambio dell’anima della prima persona che avesse attraversato il ponte (ma l’uomo, furbo, fece attraversare il ponte ad un cane e il diavolo, per la rabbia, sprofondò negli abissi del Raganello). Nella piazza di Civita si può visitare il museo Etnico Arbëreshe istituito nel 1989. È diviso in sezioni: la galleria pittorica e la galleria fotografica. Costituisce un archivio di testimonianze della cultura e delle tradizioni albanesi. Interessanti sono anche gli esempi di arte sacra rappresentati dalle icone. Importante è il settore dedicato alla cultura materiale con oggetti legati alla vita di tutti i giorni e gli splendidi costumi arricchiti di ornamenti in oro. Il Castello di Kruja, riproduzione del castello di Kruja in Albania, è stato costruito nell’anno 2000 e gode di una splendida vista sulle Gole del Raganello. Oggi è fruibile come centro convegni e, al suo interno, è possibile visitare la pinacoteca che conserva quadri rappresentativi di Civita e dell’etnia arbëreshe. Il museo della Filanda azionata ad acqua, è un vero e proprio museo-monumento nel quale i macchinari usati risalgono alla fine del secolo XIX e sono di fabbricazione tedesca. Da vedere anche le Case Kodra, così chiamate in onore del maestro albanese Ibrahim Kodra il quale, visitando Civita, le ritrasse riconoscendo in esse i tratti della sua pittura. Le sette abitazioni si distinguono dalle altre per la curiosa morfologia che ripropone i tratti di un volto umano, riflesso della distribuzione degli spazi all’interno della casa. Per quanto riguarda le tradizioni popolari si citano le Prigatorët, una delle feste più sentite dalla comunità arbëreshe, celebrata due settimane prima della festa di carnevale. Alcuni giorni prima si mette a bollire il grano che viene distribuito ai parenti e conoscenti e nei tempi antichi a coloro che in quel giorno chiedevano l’elemosina. La Settimana Santa, solenni i riti popolari e religiosi della liturgia greco-bizantina e i canti popolari religiosi in lingua arbëreshe”, le Kalimere”, che ricordano la passione, morte e resurrezione di Gesù Cristo. Cerimonia suggestiva quella che si svolge all’alba della Domenica di Pasqua ,“Fjalza e mirë”. Inoltre la Vallja, che è una danza etnica di antiche origini, in cui uomini e donne, vestite con gli sfavillanti costumi, danzano tenendosi per mano. Questa rappresentazione si svolge nella piazza e nelle strade del paese il martedì dopo la pasqua per celebrare la vittoria di Skanderbeg sui turchi. Essi intonano un canto antico in modo tale da preservare la loro memoria e passarla alle generazioni future. E ancora i falò che si svolgono i primi tre giorni di maggio. Intorno a questi le persone eseguono canti polifonici, i “Vjershë,” con scambi di battute in rima per mettere in evidenza la rivalità tra chi ha allestito i falò. Infine non può mancare la gastronomia arbëreshe che introduce piatti insoliti della tradizione, una miscela di sapori e di tradizioni albanesi con piatti tipici calabresi nel rispetto alle ricette della vecchia gastronomia. La tradizione culinaria è caratterizzata da pasta fatta in casa condita con sugo di capretto, di agnello, di cinghiale e formaggi dei generosi pascoli del Pollino ricchi di erbe medicamentose e selvatiche. I secondi piatti propongono agnello condito con deliziose e piccanti salse insaporite con olio extravergine di oliva accompagnati da vino rosso locale DOC.
Per informazioni e/o visite guidate
potete contattare la Pro Loco di Civita
Presidente Flavia D’Agostino – Cell. 339.2626811