Amendolara

Last Updated: Febbraio 13, 2024By Tags: , , ,

Amendolara (CS)

Amendolara è una realtà del cosentino in continua evoluzione e scoperta. Solo qualche mese fa le piogge invernali hanno portato a una nuova scoperta che ha arricchito il patrimonio archeologico: in località san Nicola sono emerse tracce di un’antica fornace. L’università della Calabria, autorizzata dalla Soprintendenza per i beni culturali, è stata sul posto per documentare e portare alla luce le novità. La fornace si presenta con una forma circolare e non è escluso che intorno ad essa non ci siano altre strutture funzionali alla fornace stessa. Il mare bellissimo, sconfinato, si vede dalla torre saracena, la caratteristica torre spaccata, meta di ogni turista che vuole respirare aria di pace e di serenità. Sotto le acque di Amendolara, all’altezza del Banco, si vivono i contrasti tra il blu del mare e il chiarore della sabbia, si può vedere l’esplosione della flora e della fauna marina. Le spugne mettono in risalto stelle rosse, serpentine, ricci e altri organismi. Le rocce si rivelano agli occhi del subacqueo vere e proprie tavolozze di colore in cui si nascondono anche paguri, cozze, cernie e aragoste e murene, sempre pronte a cercare un nuovo pasto. Di Amendolara hanno parlato per primi Plinio e Strabone, e di questa zona ci sono testimonianze mitiche davvero molto affascinanti. Secondo degli studi sui viaggi di Ulisse, tra le tante isole e le tante popolazioni che egli ha incontrato nel suo ritorno ad Itaca, sono state identificate anche quelle isole ioniche. In particolare Calipso diede delle precise indicazioni a Ulisse: “vai e lascia l’orsa maggiore sempre alla tua sinistra”. L’unico posto in cui è possibile seguire questa rotta si trova ad alcune miglia dalla costa di Amendolara dove c’è, effettivamente, uno scoglio che potrebbe essere stato un’isola. È il banco di Amendolara, qui dove probabilmente arrivarono anche le trecento navi che Dionisio mandò contro Tullio e, sicuramente, l’ira del dio che le fece colare tutte a picco dovevano essere gli scogli che caratterizzano l’area. Un luogo mitologico, decisamente suggestivo per le immersioni, qui si può godere di un campionario delle specie tipiche del mediterraneo in un carosello di riflessi argentei. Un turismo che non guarda solo il mare quello che può rivolgersi alla cittadina di Amendolara. Sul territorio comunale esistono molte bellezze storiche ed architettoniche: visita imperdibile quella che porta il turista a vedere la cappella di Sant’Antonio Abate. Le celebrazioni per il Santo hanno luogo il 17 gennaio, Egli è il protettore degli animali e tradizione vuole che ancora oggi tutti i contadini portino cavalli e asinelli per essere benedetti. La chiesetta è semplice, ma di sicuro impatto: realizzata in pietra con i profili in cemento bianco, presenta un portale in pietra e una finestrella bifora di lato. Al suo interno ha una statua dedicata all’effigie del Santo. Non solo tesori appartenenti al mondo ecclesiastico, ma anche palazzi di pregio. È il caso della struttura storica di Palazzo Andreassi. Proprio questo è il palazzo più antico di Amendolara, costruito tra il XVI e il XVII secolo: ha una struttura bellissima, ricca di particolarità. Invece del tetto la costruzione è sormontata da un terrazzo rifinito da belle ringhiere in ferro lavorate finemente da mani sapienti. Gli anziani che lo hanno visto all’interno, quando era in uso, raccontano che al suo interno ci sia la scala in stile imperiale, forse unica in tutta la cittadina e, al piano superiore, e grandi sale, ampie. Presente sul territorio il museo della civiltà contadina che merita una visita per la ricercatezza delle collezioni.

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