Sersale

Last Updated: Febbraio 13, 2024By Tags: , ,

Sersale (CZ)

Sersale conta circa 5300 abitanti che vivono di agricoltura, commercio e artigianato. L’agricoltura e le attività artigiane hanno sempre fatto parte dell’essere sersalesi, infatti originariamente tutti gli abitanti si dedicavano a tempo pieno a questa attività che strumenti rudimentali che oggi mostrano come le cose siano cambiate. È il caso dell’aratro che anticamente era costituito interamente di legno e che aveva solo la punta in metallo, oltre che altri utensili di uso comune, come zappune, zappetta, zappunialllu. Ci affidiamo ad un libro: “Sersale, storia di una comunità presilana” per avere la descrizione di alcuni caratteristici periodi dell’anno. Per la vendemmia le vie del paese vedevano lunghe file di asini, cavalli e muli che trasportavano l’uva raccolta nei vigneti di famiglia nei vari “parmianti” esistenti all’interno dell’attuale centro storico. A Sersale nei primi anni del ‘900 esistevano diverse botteghe, trattorie e bettole dette “A Frasca” con vendita esclusiva di vino dove trascorrevano il tempo libero la maggior parte degli operai, giocando a “murra” o a carte e discutendo di argomenti vari. Questo paese è la porta di accesso al Parco Nazionale della Sila, la sua speldida posizione a favore di sole, permette ai visitatori di vedere lo splendido panorama che dal Golfo di Squillace porta a Punta Stilo. La vegetazione circostante è caratterizzata da querce e castagni e nel suo territorio è compreso il canyon delle Valli Cupe e del monte Raga che si alza sul livello del mare fino a 500 metri e fa parte geologicamente dell’affioramento granitico del massiccio silano. Gli escursionisti conosceranno sicuramente questi paesaggi, realizzati interamente dalla natura, grazie alle acque vivaci della fiumara Fegato che ha levigato la roccia fino a realizzare le caratteristiche gole che prendono il nome di canyon. La zona è anche ricca di cascate: se ne contano ben undici, di cui una, molto suggestiva, formata dal Campanaro, alta circa 22 metri, da qui si può vedere una vera e propria opera ingegneristica del secolo scorso: un ponte interamente realizzato in pietra e terracotta. Profumatissima l’aria che si respira ammirando la cascata dei Muschi e degli Allori, caratterizzate proprio dalla presenza di queste piante aromatiche. Dal punto di vista arboreo sono anche presenti boschi di platano orientale e veri e propri boschi di alloro. Gli itinerari per gli amanti del genere sono tre: “il sentiero dell’acqua”, l’itinerario degli “alberi giganti”, e il percorso “Canyon Valli Cupe”. Tra le pendici selvagge dell’altopiano va segnalata la Pietra del Ruvazzo -pettirosso- ad esempio, è un vero e proprio eco-museo, un monolite è un bene naturalistico che porta con sé incredibili tracce di storia. Tornando al paese, caratteristico il centro storico, caratterizzato da viuzze (vinelle) ricoperte per lo più da pietra granitica, che percorrono il colle Angaro. Presenti proprio qui il Museo di Etnofauna ed il Museo di Etnobotanica, organizzati e gestiti dal Centro Studi Arocha, che affianca le attività della Cooperativa Segreti Mediterranei, che promuove lo studio e la conoscenza delle risorse storiche ed ambientali dell’area. Presente anche il Museo Agorà dell’Arte, istituito nel 1987 ad opera di Bruno Caristo al fine di valorizzare e far conoscere i tanti talenti locali. Qui c’è anche il museo Porta del Parco che propone laboratori didattici su temi come la Fisica, la Chimica, le energie rinnovabili, l’Energia Nucleare, all’Astronomia alla Fisica Atomica ed alla storia della Scienza.

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