Palmi
Palmi (RC)
Una delle perle della Costa Viola è sicuramente Palmi, che si estende dall’alto del Monte Sant’Elia, fino a scendere a riva sulla spiaggia dell’Ulivarella. Il Monte Sant’Elia è alto più di 500mt slm. ed è ricco di terrazze e balconate dalle quali ammirare tutta la Costa Viola con una prospettiva mozzafiato sulla Sicilia, sullo Stretto, sulle Eolie fino alla Costa degli Dei. Il punto più caratteristico è il Belvedere Malagò, dove si trovano tre grandissime croci bianche in ricordo del Monte Calvario, dove fu crocifisso Gesù. Per gli amanti del trekking, da questo punto parte il Sentiero del Tracciolino, uno tra i più famosi percorsi naturalistica dell’intera regione. Il Monte è dedicato a Sant’Elia, attorno al quale gira una strana leggenda: Elia, proveniente dalla Sicilia, arrivò al Monte per fondare un suo monastero. Un giorno gli fece visita un uomo che con un sacco pieno di monete, cercava di solleticare la sua cupidigia. Elia cominciò a gettare giù dal monte tutte le monete, felice della sua povertà a solitudine. Le monete, cadendo giù dallo strapiombo, si trasformarono in pietre nere (oggi la località balneare di Palmi, situata proprio sotto il Monte Sant’Elia, si chiama “Pietrenere”). L’uomo era il diavolo. Elia lo scaraventò giù dal Monte e, quando la creatura si tuffò nel mare, le acque iniziarono a gorgogliare e a ribollire e improvvisamente si innalzò una nuvola nera. Quando questa si fu dileguata ecco che all’orizzonte sul mare, si delineò un’isola a forma di cono dalla cui sommità incavata uscivano lingue di fuoco e fumo: oggi è lo Stromboli, vulcano attivo delle Isole Eolie, col demone imprigionato che soffia continuamente fiamme e tuoni! Nella località Pietrenere, lungo il litorale palmese, si racconta ancora della leggenda di Donna Canfora. Ella era una giovane donna di grande bellezza e virtù, che rimasta vedova molto giovane, decise di consacrare la vita al marito defunto. Molto ricca, era anche molto generosa con tutti e la sua fama arrivò oltremare giungendo sino alle orecchie saracene. Un giorno arrivò a Palmi, una nave saracena contenente bauli di stoffe tra le più pregiate al mondo. Donna Canfora, spinta dalla curiosità, salì a bordo per ammirare queste meraviglie. Il comandante fece cenno alla ciurma e levò le ancore. Capendo subito l’inganno, Donna Canfora chiese di poter dare un ultimo saluto alla sua amata terra e, spinta a poppa, si gettò nel mare dove annegò a causa delle sue pesanti vesti. Proprio in quel punto le acque assumono un colore indaco, blu, turchese e smeraldo: i colori delle vesti di Donna Canfora. Ancora oggi, quando si sente il rumore delle onde sbattere sulla riva, si dice che è il lamento di Donna Canfora che saluta la sua terra.