Panettieri
Panettieri (CS)
A metà tra la costa ionica e quella tirrenica, adagiato nell’entroterra della verde e fresca Presila cosentina, Panettieri è proprio il piccolo e ridente paesino che potrebbe essere ritratto con la più classica delle descrizioni oleografiche; solo che in questo caso, non si tratterebbe di immagini retoriche, ma di panorami reali. I boschi circostanti il paese, il borgo antico con le case in pietra, le abitazioni linde e colorate, le tracce evidenti e amorevolmente curate della memoria collettiva, fanno del più piccolo paese un autentico scrigno di bellezze da scoprire. A cominciare dal nome che richiama l’umile e nobilissima arte della confezione del pane, simbolo identitario del luogo, tanto che Panettieri vi ha dedicato un Museo che si pone come fulcro della storia locale, per certi versi speculare al Museo dei briganti, gli stessi che scelsero la via della ribellione anche per amore di quel pane sempre scarso sulle tavole degli umili e degli ultimi. Il centro storico si snoda parallelo al corso della fiumara Sant’Elia, sul ciglio di un dirupo che divide Panettieri da Carlopoli, un tempo comuni di due diverse Calabrie, la Citra e la Ultra. E riannodando i fili della storia non si può fare a meno di accennare alle origini di Panettieri, la cui fondazione risale al XVI secolo, ad opera di alcuni coloni del vicino paese di Scigliano che migrarono attirati dalle prospettive di lavoro offerte dal monastero di Santa Maria di Corazzo, distante dal neonato borgo solo pochi chilometri. Il centro storico di Panettieri sprigiona il fascino delle pietre antiche; archi, vignani (i caratteristici ballatoi con cui terminano le scalinate delle case), il fitto reticolo dei vicoli che, in passato, erano attraversati a piedi o a dorso d’asino sono il contraltare culturale della bellissima natura che circonda il paese, cinto da boschi di castagni e querce secolari, ampie distese di faggi ed abeti ed un ricco sottobosco dove è possibile trovare deliziosi frutti come fragoline, lamponi, more e saporitissimi porcini. Dal versante delle architetture religiose è da segnalare la chiesa di San Carlo Borromeo, portata a termine, una prima volta, nel 1772. Una caratteristica della chiesa è la presenza delle due torri campanarie mentre all’interno sono da vedere, oltre la statua del patrono, anche un calice a raggi d’argento e delle tele del Settecento, raffiguranti san Vito e la Vergine del Rosario. Le feste religiose di Panettieri sono quella patronale, dedicata a san Carlo Borromeo, che ricorre la prima domenica di luglio e quella della Madonna del Rosario, che si celebra la prima domenica di ottobre. Di particolare intensità e suggestione sono i momenti che la comunità si prepara a vivere con l’approssimarsi delle festività natalizie; già a cominciare dalla vigilia dell’Immacolata Concezione, per poi proseguire a Natale, col suo Presepe Vivente, Capodanno ed all’Epifania, tradizione vuole che nella piazza principale del paese si prepari un grande fuoco, conosciuto localmente con il nome di focara. Dal versante enogastronomico, quella di Panettieri è la cucina tipica, saporita e robusta di montagna. Patate silane, ortaggi, come cavoli, cipolle e carote, legumi come fave e fagioli, erbette selvatiche come cicorie rallegrano la tavola locale con succulenti minestroni e saporiti contorni. I sapidi salami – salsiccie, soppressate, capicolli – e i gustosi formaggi della tradizione calabrese arricchiscono le portate, insieme a deliziose golosità come pomodori, melenzane e olive conservati sottolio.