Melissa
Melissa (KR)
Il sugo borbotta sul fuoco, lento, mentre il profumo intenso e corposo pervade le case e le strade, raggiunge chi ancora non si è alzato e lo invita a dare inizio alla sua domenica. Iniziano così i giorni festivi a Melissa, realtà dal territorio variegato, impreziosito dal verde dei vigneti e dal turchese del mare cristallino che ne bagna le spiagge. Il territorio è sia di mare che si collina che di montagna, già bandiera blu ha un entroterra affascinante con una storia unica. Il gonfalone spiega il nome e l’origine del toponimo: si vede la ninfa Melissa in atteggiamento divinatorio davanti alla pianta, la melissa e il miele che in greco, si chiamano effettivamente “melissa”. È uno dei paesi audaci da cui partirono le prime guerre per le lotte contadine. Fu meta anche per Pasolini che ne descrisse la forte povertà e la sua grande e profonda voglia di riscatto. Spiaggia ampia e mare pulito, strutture alberghiere adeguate ad accogliere i molti turisti e il calore, quello tipico del sud che allarga le braccia e fa stringere mani. Melissa fa parte dell’iniziativa nazionale: Borghi Autentici d’Italia. I panorami sono straordinari: fanno spaziare lo sguardo sui vigneti che tanto producono per l’economia della zona. Tanti gli edifici sacri a caratterizzare il territorio ricco anche di storia e di bellezza. Cinque sono le chiese: la Madonna Assunta nel rione Chiusi; San Giacomo nel centro storico, la chiesa di san Francesco di Paola per cui, come vedremo, è aumentata tantissimo la devozione. Chiesa della Madonna dell’udienza. Quest’ultima struttura è artisticamente molto ricca e in sua vece si organizza una festa molto sentita. La chiesa matrice è dedicata a San Nicola Vescovo, la costruzione è costituita da un’unica navata e ha al suo interno una statua di san Francesco di Paola. Il culto del protettore della Calabria ha molto coinvolto la popolazione, tanto che, in suo onore viene svolta una festa che gli organizzatori fanno cadere proprio in agosto per far partecipare e coinvolgere anche i turisti che trascorrono qui il loro tempo. Celebrazione molto partecipata anche quella in onore di San Giuseppe con una tradizione particolare, tipica di questo luogo: una famiglia ogni anno diversa ha l’abitudine di organizzare un pranzo e chiunque vuole può prenderne parte. La storia racconta che Melissa è stata sede di un evento impareggiabile: i turchi sbarcavano qui per fare delle razzie e Torre Melissa era l’unica costruzione al di fuori del borgo medioevale, una realtà di difesa e di frontiera. Diverse le famiglie che si sono successe il titolo di proprietà di Melissa. La famiglia Campitelli fu la maggiore della città, si passò poi alla famiglia Perlingeri. Le lotte per la terra contro i padroni non si placarono mai e dopo le guerre, nel 1950 avvenne la divisione della proprietà dei Perlingeri, ma ciò non placò l’emigrazione che portò molti figli di Melissa al nord Italia e in tutta Europa. Dal punto di vista enogastronomico Melissa offre un’eccellenza di prodotti di mare e di terra. La tipica sardella, prodotto esclusivo di questa area marina; zuppa di fave e cicoria, vecchia tradizione culinaria. Maccheroni con carne di capretto, soprattutto nei periodi festivi, caciocavallo prodotto unico della zona. Il pecorino crotonese viene stagionato nelle grotte per circa due anni. I prodotti del maiale nero sono altre particolarità tipiche della zona poiché il maiale nero è una razza autoctona calabrese. Le terre di Melissa producono un vino eccellente e un olio portentoso con una percentuale di acido oleico super l’80%.

